Anche oggi sono davvero lieta di ospitare il Dott. Lovecchio, pediatra esperto in omeopatia.
Ecco l’interessantissimo Guest Post di oggi che sono certa risolverà molti dei vostri dubbi, riguardanti la medicina omeopatica.
La medicina omeopatica
Più di 20 anni fa guardando un film rimasi colpito da alcune parole che in seguito avrebbero avuto, per me, un significato talmente profondo da farmi cambiare l’approccio alla professione di medico e non solo.
Mi riferisco ad un film, ormai datato ma attualissimo nei contenuti: La Crisi! di Coline Serreau 1992 Francia. Un medico omeopata viene verbalmente aggredito nel suo studio dalla moglie furiosa perchè ha notato che da quando utilizza l’omeopatia non riusciva a visitare più di 10 persone al giorno, mentre prima quando usava l’allopatia, ne visitava anche più di 70 e il conto in banca era decisamente più consistente. Alle protervie della signora il medico risponde seraficamente: ”Sono un medico non un macina-soldi, mi piace “guarire” la gente e non aggravo il dficit sanitario”. Film imperdibile.
E così, ma non solo grazie al film, da più di 20 anni utilizzo l’Omeopatia per la cura ai miei pazienti neonati, adolescenti, adulti e anziani con risultati che continuano sempre più a sorprendermi positivamente.
Ma che cosa è la Medicina Omeopatica?
Nasce grazie alle intuizioni di un geniale medico tedesco Samuel Hahnemann (1755-1843), dotato di finissima cultura medica, filosofica, letteraria.
Si basa sull’utilizzo di sostanze di origine vegetale, animale, minerale a bassissime dosi (ultradiluite) che vengono somministrate sulla base della Legge di Similitudine.
Facciamo un esempio: se una persona è affetta da un raffreddore che provoca occhi gonfi e una rinite acquosa con muco trasparente, che irrita la mucosa nasale e il labbro superiore deve assumere Allium Cepa (cipolla, sostanza vegetale). Se infatti prendiamo una cipolla e la tagliamo, si gonfiano gli occhi e incominciamo a perdere muco bianco acquoso dal naso: questa è la legge di similitudine che lega Allium Cepa (cipolla) ai sintomi di un raffreddore con quelle caratteristiche.
Altro esempio: vengo punto da un insetto che mi provoca sulla pelle un arrossamento pruriginoso che migliora applicando sulla parte qualcosa di freddo, avrò bisogno per curare questo sintomo di Apis (ape, sostanza animale).
Infatti se malauguratamente fossimo punti da un’ape, si formerebbe subito un pomfo, avremmo bruciore e correremmo a mettere qualcosa di freddo per alleviare il sintomo. Ecco verificata la legge di similitudine fra Apis e lesioni cutanee rosate, brucianti migliorate dal freddo. Pensate per un attimo a una orticaria, non faremmo esattamente la stessa cosa?
I rimedi o medicinali omeopatici vengono nominati secondo la Famacopea Europea che ha lo scopo di armonizzare i testi delle principali farmacopee ufficiali degli stati europei e di individuare norme comuni riconosciute sulla qualità dei medicamenti, per facilitare la libera circolazione dei prodotti medicinali in Europa ed assicurare la qualità di quelli importati. Praticamente hanno lo stesso nome latino in tutto il mondo.
La grandezza e straordinarietà della terapia omeopatica è l’efficacia, l’assoluta assenza di effetti collaterali, l’assenza di interazione farmacologica con medicinali chimici e la eccellente compliance.
Per concludere alcuni dati Eurispes 2010: 100.000 medici nel mondo prescrivono i medicinali omeopatici e 400 milioni di pazienti li utilizzano, a livello mondiale si contano 248.400 medici omeopati, le stime di vendita relative ai medicinali omeopatici nel 2010 ammontano a 2,2 miliardi di euro, cioè lo 0,4% del mercato mondiale del farmaco (820 miliardi di dollari nel 2009, cioè circa 572 miliardi di euro).
Sempre dal Rapporto Eurispes 2010, si evince che le medicine non convenzionali sono più diffuse nel Nord Italia (21,9% nel Nordest e 17,9% nel Nordovest) che nel Sud (5,4%): siamo sempre il fanalino di coda.
Negli USA la prevalenza dell’uso della medicina complementare è massima nelle donne di razza bianca non ispanica di mezza età e di status socioeconomico elevato, come anche nei pazienti con molteplici patologie e che visitano spesso strutture mediche. (Pediatrics online 2016, pubblicato il 3/10)
È una medicina complementare e non alternativa, ovvero seguire una terapia omeopatica non significa abbandonare altre terapie, ma è spesso consigliabile associarle come accade ad esempio in malattie importanti come le tumorali.
Il medico omeopata ha una visione più ampia della malattia di cui non si osservano più solo i sintomi ma anche la modalità reattiva di ciascun malato nella propria malattia, si pensi per esempio, ad una cefalea e alle sue svariatissime sfumature individuali.
Chiudo con una riflessione: l’omeopatia non è la panacea (rimedio di ogni male), ma dovrebbe essere, per tantissime malattie, il primo approccio terapeutico e solo successivamente si dovrebbero utilizzare farmaci chimici: Mission Impossible? 1996, Brian De Palma USA.
Ecco dove potete contattare per info e consigli il Dott. Lovecchio:
Dott. Tommaso Lovecchio , pediatra esperto in Omeopatia, Bari
t.lovecchio@virgilio.it tel 3336247385
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